Pensiamo agli animali, ai predatori, che più somigliano all’uomo. Prendiamo come esempio
la tigre, nello specifico. La tigre marca un territorio con la sua urina,
segnalando agli altri individui della sua specie di non attraversarlo. In quel
territorio, che sfrutta secondo le sue esigenze, la tigre va a caccia e cattura
prede, che nasconde e conserva per alcuni giorni, nutrendosene quando ha
necessità.
Qualora un altro esemplare volesse sottrarre preda e territorio alla nostra tigre, avrebbe soltanto un modo per farlo: la forza.
Qualora un altro esemplare volesse sottrarre preda e territorio alla nostra tigre, avrebbe soltanto un modo per farlo: la forza.
Ha
funzionato così anche per l’uomo, in tempi ormai remoti e dimenticati. Non si
trattava di singoli esemplari, ma di gruppi che agivano all’incirca come gli
animali, ma con un più alto e comune concetto di proprietà. Tuttavia, l’uomo si
è reso conto che così facendo non avrebbe mai avuto un modo sicuro per
custodire i propri beni e conservare la ricchezza, poiché in ogni momento poteva essere attaccato da
gruppi più forti. Inoltre, non tutti i gruppi potevano essere autosufficienti,
e la guerra non sempre era uno strumento efficiente per procurarsi ciò che
non si possedeva.
Così
l’uomo si è dato delle regole, riconoscendosi non più in un singolo clan, ma in
un più ampio concetto di umanità. Ha smesso di vedere nella guerra l’unico
strumento per procurarsi un bene e per difenderne il possesso, e ha inventato
il diritto come strumento di tutela
ed il denaro come mezzo di scambio,
come bene con un valore riconosciuto da tutti che poteva essere scambiato con qualsiasi
cosa. La forza è passata in secondo piano e l’uomo, ogni uomo, è diventato
libero. Libero di guadagnare denaro, libero di godere dei beni, libero di
dedicarsi alla sua personalità perché affilare la lancia non è più prioritario.
Questa
è una esemplificazione molto generica, il suo unico scopo è quello di dare una
base alla riflessione che segue, incentrata sulla proposta di molti economisti
e politici di abolire il contante e pagare solo ed esclusivamente per mezzo dei
metodi telematici.
Abbiamo
detto che il denaro è stato lo strumento che ha dato all’uomo la possibilità di
acquistare una proprietà privata su un dato bene. Il possesso di denaro è
quindi un potenziale: possiamo scegliere di nasconderlo, di investirlo, di
trasformarlo in beni di consumo, di prestarlo, di lasciarlo in eredità, di donarlo, di buttarlo in strada. Qualsiasi
cosa va bene, perché sia frutto di una nostra libera scelta.
Ora
immaginiamo uno scenario in cui non abbiamo più alcuna disponibilità del nostro
denaro, perché lo Stato ci costringe a darlo nelle mani di poche persone
selezionate. Per comodità, facciamo che questa persona sia una sola. La chiameremo Bestia, per esemplificare e per divertimento. Tutto il
popolo porta il denaro a questa unica persona, la quale prende nota delle cifre
ricevute e le affianca ai dati personali
di ogni individuo. Con questo semplice atto, noi avremmo consegnato la nostra
libertà nelle mani di quel singolo. Ogni atto di compravendita dovrà essere
sottoposto alla Bestia, che sarà intermediario e sposterà il denaro da venditore
ad acquirente, senza che questi lo vedano. In realtà, nel caso odierno, non
sposterà neanche del denaro ma sposterà qualche bit, come quando si acquistano
oggetti in un videogioco.
Direte
voi: ed il diritto, allora?
Per
questioni di eleganza, non dirò dove se ne va il diritto, poiché la Bestia è molto amica dello Stato, l’ente che dovrebbe
garantire il diritto. Viene da sé quindi immaginare cosa accade quando lo Stato
decide che un dato bene non va acquistato, che determinate azioni sono vietate,
che la nostra libertà va in qualche modo limitata: la Bestia smetterà di esaudire le richieste di chi vuole compiere le azioni
vietate dallo Stato. Allo stesso modo, lo Stato non difenderà mai un cittadino contro la Bestia, che agirà indisturbata e potrà negare il suo operato a coloro che ritiene non meritevoli o di poca fiducia.
La libertà è appena stata uccisa da pochi individui, col
consenso generale. Complimenti.
«Faceva
sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi ricevessero
un marchio sulla mano destra e sulla fronte; e che nessuno potesse comprare o
vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo
nome.» (Apocalisse 13, 16-17)
www.contantelibero.it
www.contantelibero.it
Nessun commento:
Posta un commento