sabato 30 marzo 2013

La casta delle Forze Armate

In zona, dove abito io, ha la sua residenza un Generale. Non so a quale corpo appartenga, ma ogni giorno si vede un furgone militare che si fa decine di chilometri per andarlo a prendere e portarlo in caserma. E' una cosa che non si può vedere, fa storcere il naso e soprattutto ci fa rendere conto che non sono soltanto le auto blu il problema, ma anche mezzi militari che consumano più di un'auto e che si spostano quotidianamente per un solo uomo. 

Qualche giorno fa, mentre facevo i calcoli sulla spesa pubblica per il mio precedente articolo, mi è capitato di rivederlo e ho diretto le mie mire anche sulle Forze Armate. 

In Italia abbiamo 178.600 militari, escludendo gli uomini dell'Arma dei Carabinieri. 
La cosa sorprendente è che gli ufficiali e i sottufficiali sono più della truppa; questo significa che la classica struttura piramidale tipica di ogni gerarchia, è alla rovescia. 
Abbiamo infatti 94.000 tra ufficiali e sottufficiali, contro i soli 83.400 uomini della truppa. 
Ovviamente gli ufficiali ricevono stipendi d'oro che nessun politico si sognerebbe mai di toccare. Parliamo di una retribuzione media di 39.699 euro, contro i 34.851 euro che guadagnano in media gli impiegati pubblici. 
Il culmine della vergogna si raggiunge con i Generali, in numero di 425 tra Esercito, Marina e Aeronautica. 
Nell'Esercito, in particolare, diviso in una trentina di Corpi d'Armata, ci sono ben 64 Generali di Corpo d'Armata. Il doppio rispetto al necessario. 
L'Aeronautica ha 3 sole divisioni, ma ben 20 Generali di Divisione. 
Insomma, i Generali si sprecano. E' stato calcolato che in tutte le Forze Armate basterebbero soli 150 Generali per coprire tutti i compiti necessari, ed è una stima generosa. 
Negli Stati Uniti, ad esempio, ci sono 900 Generali ma sono al vertice di 1.408.700 militari, che diventano un milione in più se contiamo anche le riserve della guardia nazionale. 


La cosa divertente è che è previsto un taglio al numero di militari, che si vuole portare a 150.000 unità, ma il taglio colpisce soltanto la truppa e il personale civile, non va a toccare gli inutili Generali. 



Stessa situazione paradossale si ha con i fondi destinati alla Difesa. Nel 2011 sono stati stanziati 14,32 miliardi di euro per la Difesa, di cui 9,44 sono destinati soltanto al personale. In pratica, i due terzi dei soldi destinati alla Difesa vanno a stipendiare ufficiali e generali, anziché alle risorse. La Germania, per fare una comparazione, spende in stipendi meno della metà dei fondi. 

Con gli stipendi che assorbono gran parte dei fondi, accade che si rinuncia alla manutenzione di strutture e mezzi, si risparmia sull'addestramento, non si aggiornano le strumentazioni e manca persino il carburante. O almeno, manca per le cose meno importanti, ma io continuo a vedere il furgone che passa ogni giorno col generale seduto comodamente nei sedili centrali, neanche tanto vicino all'autista. Magari l'autista è anche un ufficiale, sarebbe statisticamente probabile. 
Molti reparti non sono proprio in condizioni di operare, mancano di materiale e le truppe non potrebbero combattere se non previ cospicui investimenti. Insomma, se ci attaccassero avrebbero la stessa velocità operativa di un vecchio sorpreso nel sonno, ma assorbono molti più soldi. 
Si possono ancora condurre guerre all'estero però, grazie ai fondi extra che vengono stanziati per le missioni internazionali e che permettono ai nostri uomini di maneggiare per la prima volta fucili del nostro secolo. 


Come tutte le cose che si nutrono di denaro pubblico, le Forze Armate italiane hanno un apparato elefantiaco e "zombiezzato": mangiano soldi con avidità, ma l'operatività non è affatto proporzionata alla quantità di fondi destinati alla Difesa. 



Voglio concludere con una interessante citazione. Si tratta di una mail che il Capitano di Vascello Liborio Francesco Palombella spedisce ai suoi sottoposti, il 3 maggio 2012, in occasione della visita del Cinc (Comandante in capo) Giuseppe De Giorgi: "All'arrivo del Cinc, prevedere in quadrato l'aperitivo con vino bianco ghiacciato, mandorle salate, grana, olive verdi, pizzette, rustici, tartine. Prepararsi a servire caffè d'orzo o thé verde."



Sia mai che il Cinc non abbia le sue tartine all'arrivo sulla nave. 

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